Anni addietro, ho assistito ad alcuni dibattiti ecumenici ove esponenti del clero cattolico affermarono essere l’Islam la religione del Dio comune. Data la mia ignoranza in materia a quel tempo, ho creduto vera l’affermazione, vista l’autorevolezza dei proponenti. Tuttavia poiché non si è data alcuna dimostrazione, rimuginavo tra me, ipotesi giustificative: sarà forse per la similitudine tra le opere di Cristo e quelle di Maometto, per la sintonia tra ciò che dice il Vangelo e quanto sta scritto nel Corano. La pigrizia m’impediva di metter mano alla biografia di Maometto e al Corano, archetipi Islamici, per fare un confronto con il Cristo ed il Vangelo, modelli Cristiani, e verificare se esiste un’equivalenza tra il magistero dei due, tanto da poter supporre un’ispirazione, un sentire, una fonte comune, da giustificare l’asserzione: Islam religione del Dio comune.
L’attacco compiuto dai terroristi islamici, agli Stati Uniti d’America, l’undici settembre duemilauno, gli avvenimenti correlati che lo precedettero e quelli che ne seguirono, mi portò ad informarmi sulla vita di Maometto e sul contenuto del Corano, archetipi islamici, per sottoporli a critica e capire il fenomeno Bin Laden e relativo terrorismo Islamico fondato sull’insegnamento Coranico-Maomettano. Premessa necessaria alla comprensione delle conclusioni che seguono sono i versetti campione estratti dal Corano, raggruppati per argomento, ove si manifesta la natura del pensiero e dell’azione politico-religiosa di Maometto e di chi a lui s’ispira, nei confronti degli infedeli, degli islamici e delle scritture bibliche.
Nel Corano, tra l’altro, sta scritto (versetto, commento):
A) Come maltrattare gli infedeli (i non islamici), ossia dell’intolleranza religiosa:
2/191: ammazzateli ovunque essi s’incontrino! Fateli uscire da dove essi vi hanno cacciato! La persecuzione è più forte della strage. Non combatteteli presso la moschea, a meno che essi ci diano battaglia in quei paraggi: ché se in verità vi attaccano, uccideteli! Questa è la fine degli infedeli.
L’incalzare dei termini violenti (ammazzateli, persecuzione, strage, uccideteli e la chiusura) è chiara espressione del disprezzo di Maometto per gli infedeli; il disprezzo è la base della sua dottrina.
2/193: combatteteli fino a che non vi sia più ribellione, e che la religione sia quella del Dio. …
L’obiettivo? Costruire l’Islam sulla rovina fisica degli infedeli, non sulla loro libera e volontaria adesione.
Nella disposizione c’è un sottofondo imperialistico.
4/89: vorrebbero far di voi degli infedeli, come loro, vorrebbero che voi vi abbassaste al loro livello. Fate attenzione a non crearvi tra loro degli amici, se prima non emigrano nel sentiero del Dio. Se si girano indietro, prendeteli, fateli morire ammazzati ovunque essi si trovino, e tra loro non cercate né amico né soccorritore.
L’islamico che cambia fede è avvertito: sarà ammazzato. La libertà è di scandalo nell’Islam.
4/91: … Se non si mantengono in neutralità nei vostri riguardi, né vi offrono la pace, né abbassano le armi, assaliteli, ammazzateli là dov’essi si trovano: su di loro vi concediamo pieni poteri.
La vita degli infedeli è messa a disposizione degli islamici. Gli islamici possono fare ciò che vogliono degli infedeli: ammazzarli può non essere sufficiente a soddisfarne l’alterigia.
5/33: quella sarà la ricompensa dovuta a coloro che fanno guerra al Dio e al suo profeta e che ce la mettono tutta per creare disordini sulla terra. Moriranno di morte violenta. Saranno crocefissi. Gli sarà tagliatala una mano, gli sarà amputata la gamba della parte opposta a quella della mano. Saranno cacciati dal loro territorio. Destino crudele! Vergogna qui in terra, castigo tremendo nell’aldilà.
Maometto confessa di praticare la tortura e lo scempio dei corpi degli infedeli mentre li ammazza e sollecita gli islamici a fare altrettanto. Immaginate la scena.
8/7: allorquando il Dio vi faceva promessa di concedervi una delle fazioni in arresa voi bramavate di impadronirvi di quella che era disarmata, mentre il Dio intendeva manifestare la verità per mezzo del suo verbo e sterminare gli infedeli fino all’ultimo.
Maometto tramite il suo dio sollecita lo sterminio degli infedeli. E’ una ripetizione rafforzativa. Immaginate lo sterminio.
8/12: … Ecco, sto per lanciare l’angoscia nel cuore degli infedeli. Picchiateli sul collo, picchiateli su tutte le giunture delle dita.
Maometto scende nel dettaglio sul tipo di violenza da infliggere agli infedeli: è molto preciso nei comandi.
8/17: non voi li avete trucidati, è il Dio che li ha uccisi. …
Maometto lascia l’omicidio a carico del suo dio, sollevando l’islamico dalla responsabilità dell’azione malvagia. Allah diventa così il Malvagio.
8/67: non compete ad un inviato catturare prigionieri fino a che non avrà debellato in terra tutti gli infedeli. …
Maometto si ripete: non lascia alcuno scampo agli infedeli, che vuole debellati. La ripetizione è una conferma e un rafforzamento della disposizione. L’ambizione imperialistica è manifesta.
8/71: … Su di loro vi ha concesso il Dio potere assoluto. …
Disposizione già espressa prima e qui ribadita inequivocabilmente: difficile essere più chiari di così. Il disprezzo islamico per gli infedeli si manifesta pienamente con tutte le sue tragiche conseguenze.
9/5: terminati che siano i mesi haram, ammazzate i fabbricatori di condivinità dovunque li troviate; catturate, assediate, fateli cadere nelle imboscate. Se si pentono, però, e se pregano, se fanno elemosina, lasciateli liberi di andare per la loro strada. …
Maometto lascia all’infedele due sole alternative: la conversione all’islam o la morte. Immaginate come si svolge l’azione.
9/14: combatteteli andiamo. Li castigherà il Dio per mezzo delle vostre mani, li riempirà di vergogna, vi renderà vittoriosi su di loro e guarirà i cuori dei credenti
Gli atti malvagi degli islamici verso gli infedeli sono il castigo di dio per gli infedeli. Gli islamici sono irresponsabili. Allah è il Malvagio.
9/111: ha acquistato il Dio le persone e i beni dei credenti per regalare loro in cambio il paradiso. Combattono nel sentiero del Dio, ammazzano e sono ammazzati. E’ promessa di verità …
E’ l’omicidio–suicidio del kamikaze islamico, qui sollecitato.
47/4: se incontrate gli infedeli colpiteli alla nuca fino a domarli, poi serrate bene i ceppi, in seguito delibererete se gli dovrete concedere la grazia o se dovrete esigere il riscatto, fino a che …
Maometto insegna il maltrattamento degli infedeli fin nei dettagli, e ottimizzare il bottino con il riscatto. Immaginate la scena.
51/10: muoiono ammazzati coloro che formulano vane ipotesi.
Per gli infedeli non c’è scampo. L’intolleranza religiosa è manifesta.
B) Come ottenere la cieca obbedienza degli islamici, cioè la loro schiavitù ideologica:
2/196: … E abbiate paura del Dio. E ricordate che il Dio ha la mano pesante nel perseguitare.
Attraverso il terrore e la paura si soggiogano gli islamici.
2/207: c’è un altro, fra gli uomini, che ha venduto l’anima sua per piacere al Dio. Il Dio è amorevole con gli schiavi suoi.
Non servi, che suppone una certa libertà, ma schiavi senza libertà alcuna devono essere gli islamici.
3/32: insisti, siate obbedienti al Dio, siate obbedienti al suo profeta, ché se vi allontanate da lui, il Dio non ama gli infedeli.
Sollecitazione dell’obbedienza: chi non obbedisce diventa infedele, con tutte le conseguenze del caso (A).
4/144: o voi, o voi che credete! non fatevi degli amici tra gli infedeli, ma scegliete i credenti. Volete proprio concedere al Dio prova evidente contro di voi?
E’ proibito un rapporto d’amicizia con gli infedeli. L’amicizia con un infedele è prova di colpevolezza.
5/55: padrone per voi non c’è se non il Dio e il profeta suo: …
Siamo alle solite: l’islamico non ha dignità alcuna, se non quella dello schiavo. La ripetizione ne rafforza l’importanza e n’è una conferma. Nell’Islam non c’è libertà.
7/204: quando è recitato il Corano, ascoltate e tacete. Forse vi sarà usata misericordia.
Si ascolta tacendo, quando si recita il Corano; ciò può non essere sufficiente per aver pietà dal dio: quel “forse vi sarà usata misericordia” è terribile e disumano.
8/1: ti faranno domande sulle prede conquistate in battaglia e tu risponderai: le prede al Dio appartengono e al profeta. Il Dio temete … Al Dio obbedite e al profeta: questo proverà se siete credenti.
Le prede appunto. La preda, come il bottino, è il frutto di furti, rapine, razzie, saccheggi, cui segue, frequentemente l’omicidio del depredato. Allah e Maometto sono predoni omicidi. E’ un’esplicita confessione della professione di Maometto e dei suoi seguaci: predoni omicidi.
8/41: sappiate dunque che d’ogni cosa catturata come preda di guerra, la quinta parte appartiene al Dio e al profeta, ai suoi parenti prossimi, agli orfani, ai poveri al figlio della strada. …
La guerra è finalizzata alla predazione, il loro mestiere, di cui il 20% va a Maometto.
33/36: quando il Dio ha deciso qualcosa e il suo profeta pure, non si addice al credente, maschio o femmina, di avere un parere personale. Chi non obbedisce …
Siamo alle solite: l’islamico non ha dignità personale: non può avere un parere personale; tacere ubbidire e via andare, come uno schiavo appunto. Non c’è libertà alcuna nell’islam. L’”e” congiuntivo che lega Maometto al suo dio e il ” pure”, fa di Maometto il superiore di Allah; fa capolino la megalomania psicopatica di Maometto.
33/57: chi addolora il Dio e il suo profeta, è maledetto dal Dio in questa vita; e nell’altra troverà un castigo ignominioso
Terrificare e spaventare per soggiogare gli islamici. Ripetizione rafforzativa.
59/6: ciò che Dio ha elargito come bottino al profeta (prelevato agli avversari) non è costato a voi, per arraffarlo, né prestazioni di cammelli né d’animali da soma. Il Dio concede il potere ai suoi profeti, sopra a chi vuole: il Dio è infatti onnipotente.
Il bottino, frutto di furti, rapine e omicidi, è il dono di Allah. Visti i precedenti, qui il potere è da intendersi in senso assoluto, perciò Maometto può disporre secondo il suo capriccio.
59/7: … Ciò che il profeta vi regala, prendetelo. Ciò che non vi regala, astenetevi dal toccarlo. E abbiate terrore del Dio, violento nel castigo.
Maometto si premura di salvare la sua parte del bottino, dalla mano lesta, che in un altro versetto vuole amputata, dei suoi seguaci.
72/23: … A coloro che disobbediscono al Dio e al profeta, è riservato in sorte il fuoco dell’inferno, dove resteranno a bruciare eternamente…
Siamo alle solite: terrificare i seguaci e spaventarli con minacce sospese a mezz’aria per rafforzare il terrore e tenere a bada gli schiavi riottosi e mansueti. La ripetizione è una conferma e un rafforzamento della disposizione.
C) Sul Cristo ed il cristianesimo, vale a dire dell’avversione al Cristianesimo:
4/116: non perdona il Dio il fatto che gli siano associate condivinità: …
Posizione fortemente polemica verso il Cristianesimo Trinitario da lui osteggiato.
4/157: e per aver ripetutamente asserito: abbiamo ammazzato il Messia profeta del Dio! Orbene: essi non lo hanno affatto ammazzato, non lo hanno crocefisso, ché fu apportato qualcuno che gli assomigliava come una goccia d’acqua. … In realtà non lo hanno affatto ucciso.
Questo versione, fantasiosa e senza una prova documentale, della passione e morte del Cristo, rappresenta la negazione del fondamento del credo cristiano; fa del Cristo e degli apostoli degli imbroglioni; e ci va di mezzo un povero cristo. Nessuna morte del Cristo e quindi nessuna resurrezione.
4/171: …Smettetela di dire tre. Smettetela! sarà meglio per voi. Il Dio è un Dio solo. Ché? si sarebbe fatto un figlio? …
Ripetizione che conferma l’astio di Maometto al Cristianesimo.
5/17: sono infedeli coloro che affermano con sicumera che il Dio è il Messia! …
I cristiani sono definiti infedeli: le conseguenze sono drammatiche se non tragiche visto i precedenti (A).
19/35: certo è cosa sconveniente al Dio fare un figlio, ma gloria gli sia resa. …
Qui l’onnipotenza di dio va in frantumi, ma serve a ribadire la viscerale avversione al Cristianesimo.
61/6: Gesù annunciò: o popolo d’Israele, in verità io sono un profeta del Dio. Sono venuto per confermare ciò che era stato rivelato prima di me nel Testamento Antico. Sono venuto per apportare il lieto annuncio di un profeta che giungerà dopo di me: il suo nome sarà Maometto. Purtroppo quando quello arrivò, portando prove evidentissime, si scandalizzarono: è stregoneria evidente.
Qui Maometto si serve del Cristo come profeta che annuncia la buona novella della venuta di Maometto, mentre poco sopra (4/157) sembra che il Cristo sia un imbroglione. La megalomania psicopatica di Maometto si manifesta nuovamente ed il pensiero va alle sue tragiche conseguenze.
D) Le azioni di Maometto, ossia della sua qualifica:
33/50: oh tu, inviato! Abbiamo reso lecite per te, proprio per te, le donne alle quali avevi pagato quanto era loro dovuto; le schiave che il Dio ti ha concesso come bottino di guerra ; le figlie di tuo zio e le figlie delle tue zie dal lato paterno, le figlie di tuo zio e le figlie delle tue zie dal lato materno, emigrate con te. In più, ti abbiamo reso lecita la donna credente che si sia dedicata completamente all’inviato, a condizione che l’inviato la voglia prendere in moglie. E’ un privilegio che accordiamo a te, ad esclusione degli altri credenti. …
Esegesi del versetto:
1) … Abbiamo reso lecite per te … le donne …, le schiave …, le figlie …, implica la lussuria;
2) … bottino di guerra .., implica razzie, saccheggi, rapine, omicidi;
3) … le schiave…, implica la pratica della schiavitù;
4) … Abbiamo reso lecite per te … le figlie di tuo zio e … delle tue zie …, implica l’incesto;
5) … Abbiamo reso lecite per te… E’ un privilegio che accordiamo a te ad esclusione degli altri credenti…, implica l’esercizio cosciente della menzogna supponendo sciocchi gli altri.
Maometto confessa che praticò abitudinariamente: la lussuria, l’incesto, la rapina, il saccheggio, l’omicidio, la schiavitù, la menzogna. Sono azioni che bocciano Maometto come profeta, e lo nominano predone omicida.
E) L’essenza del Corano, l’Islam in sintesi:
48/29: Maometto è il profeta del Dio. Coloro che sono dalla sua parte sono duri con gli infedeli, ma pieni di bontà e compassione tra loro. …
In codesto versetto è condensata tutta l’ideologia coranica, chiaramente di stampo mafioso: duri con gli altri, pieni di bontà e compassione tra noi. Allah è il mandante, Maometto il suo braccio destro, gli altri i mandatari in quanto ai ruoli; gli infedeli, i non islamici, sono da depredare e mazziare, come s’è visto sopra (A).
Fin qui il Corano; l’estratto è un campione minimo che vuole essere rappresentativo della dottrina coranica, anche se non esaurisce il testo a cui si rimanda.
Seguono: prima una critica laica, con una lettura della storia di Maometto e del Corano fuori dal mito islamico, poi una teologica nel contesto del mito, con un confronto Cristo-Maometto, sulla base d’alcuni canoni religiosi, indi la conclusione.
1) Critica secondo il pensiero laico.
La lettura e la meditazione del Corano, nonché della biografia di Maometto mi porta alle seguenti conclusioni:
1) L’insegnamento coranico si può riassumere così: voi islamici vogliatevi bene e comportatevi bene tra voi, ma disprezzate, maltrattate, perseguitate e uccidete gli infedeli (i non islamici), perché Allah disprezza gli infedeli e li vuole debellare dalla faccia della terra;
2) Il testo coranico, insegna la violenza e l’intolleranza verso gli infedeli, e fa degli islamici, seguaci acritici, senza libertà, pronti a compiere qualsiasi atto criminale nei confronti degli infedeli. Ciò che Maometto scrive nel Corano di fare agli infedeli, egli lo ha messo in pratica sui suoi contemporanei, rei di non pensarla come lui. Maometto nei suoi comandi è chiaro, esplicito, inequivocabile e inappellabile, come ogni tiranno; egli usa la malia di Allah, per soggiogare gli accoliti e fargli compiere qualsiasi atto malvagio verso gli infedeli, come atto dovuto al culto del loro dio: una divinità malefica;
3) La moderazione non ha spazio nel Corano: l’islamico moderato è visto come colui che sta dalla parte degli infedeli e va trattato come infedele. La libertà è di scandalo nell’Islam e va conculcata.
4) L’intolleranza religiosa coranica è espressa in modo chiaro, esplicito, ed è pericolosa per la comunità umana. Maometto, dividendo l’umanità in due categorie – fedeli ed infedeli – violentemente contrapposte, crea la premessa per un conflittualità permanente a volte latente altre manifesta. Maometto ha elaborato una dottrina che genera masse fanatiche: le masse islamiche armate, imbandierate, agitate e vocianti, triste spettacolo di fanatismo endemico già visto, ricordano quelle comuniste e naziste con il loro tragico epilogo. L’intolleranza religiosa islamica precede, nel tempo, l’intolleranza di classe comunista e quella razziale nazista. Islam, Comunismo e Nazismo sono nei loro fondamenti simili: li accomuna l’intolleranza e la violenza ideologica e pratica;
5) Dalla realtà storica e dal Corano, Maometto emerge come un predone omicida che realizzò oltre misura i progetti; le sue azioni sono descritte dai termini propri del predone: bottino, prede, schiavi, razzie, imboscate, ammazzate, ammazzati, uccisi, battaglie, guerre. Egli usa la religione come mezzo, strumento, per raggiungere il proprio obiettivo politico: sottomettere l’Arabia al suo potere. La religione, scopiazzata sostanzialmente dall’Ebraismo e marginalmente dal Cristianesimo e riadattata ai suoi fini, è il mezzo per fomentare i propri seguaci e ottenere cieca obbedienza. I personaggi biblici che Maometto nomina nel Corano, sono finalizzati al serrare i ranghi, ad ottenere obbedienza, ad usurpare un’ascendenza;
6) Maometto ha ammazzato con le sue mani alcune persone, e ne ha fatto ammazzare altre a migliaia dai suoi seguaci; ha incominciato a far guerre d’aggressione a quarant’anni, ed ha smesso perché lo ha colto la morte: egli è una figura pluri omicida, violenta;
7) Allah è un’invenzione di Maometto, un artificio a giustificazione dei suoi crimini e di quelli degli accoliti. Preso da megalomania psicopatica, Maometto proietta su Allah il suo pensiero criminogeno, per farlo poi ridiscendere sui seguaci come rivelazione. Nessuna rivelazione. Allah e Maometto sono la stessa persona: Allah rappresenta il pensiero divinizzato di Maometto; Maometto chi lo attua; entrambi si scambiano reciprocamente la loro essenza criminogena;
Il Corano non è un testo profetico, né sacro, né dettato da Dio. Il Corano è un testo criminogeno; è un codice pseudoreligioso per predoni, maldestramente accozzato, ripetitivo e farraginoso, a tratti orrendo e raccapricciante, scritto da Maometto per condurre e amalgamare bande di predoni. Le bande sono così diventate un esercito che Maometto ha usato come unica banda per rapinare e saccheggiare alla grande, in nome e per conto d’Allah, divinità dai tratti criminali, inventata da Maometto a sua immagine e somiglianza.
2) Critica Teologica: confronto Cristo-Maometto
Le tradizioni religiose più diffuse ammettono l’esistenza di Dio e di Satana, a cui sono associati all’uno il bene, all’altro il male. La relazione che lega i due Enti e le rispettive categorie è l’antitesi; essa sottolinea la loro inconciliabilità, o contrapposizione.
Il confronto tra le opere di Maometto e quelle del Cristo, quello tra il Corano ed il Vangelo, manifesta l’antitesi esistente tra le opere ed il magistero di Maometto e quelle del Cristo. I comportamenti di Maometto furono antitetici a quelli del Cristo;
ecco alcuni esempi:
1) Cristo ha ridato la vita ai morti, resuscitando alcune persone; Maometto ha dato la morte ai vivi: ha ammazzato con le sue mani alcune persone e ne ha fatte ammazzare altre a migliaia dai suoi seguaci;
2) Cristo ha raddrizzato gli storpi e ha dato la vista ai cechi; con le sue guerre Maometto ha storpiato i dritti e accecato i vedenti;
3) Cristo s’è circondato di poche persone disarmate e le ha incitate ad amare il prossimo come se stesse, anche i propri nemici; Maometto s’è circondato di bande d’armati, i beduini, spronandoli ad amarsi tra loro, e disprezzare gli infedeli;
4) Maometto ha iniziato a far guerre d’aggressione a quarant’anni e solo la morte lo ha fermato; Cristo ha rifiutato le sollecitazioni alla violenza;
5) Cristo predica l’amore universale tra gli uomini: ha amato tanto gli uomini fino a restituire ad alcuni di loro la vita; Maometto insegna l’intolleranza e la violenza verso gli infedeli: ha disprezzato tanto gli infedeli fino ad ammazzarne migliaia.
6) Cristo sollecita una libera adesione alla sua dottrina, senza coercizione; Maometto sollecita un’adesione da schiavo e forzata dalla violenza.
L’antitesi esistente, in modo evidente, tra l’opera del Cristo e quella di Maometto e tra la parola dell’uno e quella dell’altro, fa sì che l’insegnamento del Cristo non può discendere dallo stesso Ente che ha ispirato Maometto; Dio non può essere in antitesi con se stesso, Dio e Satana si. Chi ispirò Maometto? Non il Dio del Cristo. Il Dio comune presuppone un magistero comune, come tra i profeti della Bibbia, non magisteri antitetici, contrapposti, come quelli di Gesù e Maometto.
L’antitesi rivela l’inconciliabilità eterna ed irrisolvibile tra le due dottrine, la Cristiana e l’Islamica, finché saranno fondate l’una sul binomio Cristo-Vangelo e l’altra su Maometto-Corano; le implicazioni hanno conseguenze drammatiche se non tragiche, sotto l’aspetto pratico, per la dichiarata ostilità dell’insegnamento maomettano al Cristianesimo. Maometto, con i suoi comportamenti opposti a quelli del Cristo, si pone, di fatto, in antitesi al Cristo, assumendo le caratteristiche dell’anti Cristo.
3) Conclusione.
L’Islam, nei suoi fondamenti coranici, è una dottrina politica, pseudo religiosa, di stampo imperialistico e mafioso, basata sull’intolleranza religiosa, la violenza, la sopraffazione, l’acrisia e la menzogna. Come il comunismo ed il nazismo, l’Islam è una dottrina criminogena d’impronta malefica, nemica dell’Uomo del quale sollecita il maltrattamento e l’omicidio. Per chi crede nell’esistenza di Dio e di Satana si può dire che “l’Islam è una dottrina criminogena d’ispirazione satanica“.
Esortazione
E’ accertato che il Corano esprime una dottrina criminogena d’impronta malefica che imbarbarisce l’umanità; prima imbarbarisce gli islamici, poi gli altri che, per reazione, usano la forza per resistere alle loro pretese. La conoscenza della realtà storica e coranica, fuori dal mito, è un mezzo per spezzare l’omertà e l’incantesimo islamico che avvolge milioni di persone d’ogni estrazione: religiosa, politica e sociale.
E’ necessario distinguere il mito dalla realtà. Occorre netta e chiara, senza compromessi, la presa di distanza dalla dottrina islamica. Basta affermazioni fondate sulle nebbie del mito; mai più soggezioni di sorta verso l’Islam. Affermiamo con coraggio e determinazione la realtà: Islam dottrina criminogena d’impronta malefica. La prova è nelle parole e nelle azioni di Maometto, il predone omicida, fondatore dell’Islam. Dopo la lettura della Critica, se ne condivide le finalità ed i contenuti, la diffonda tra i suoi conoscenti; contribuirà a sgretolare il falso mito islamico ed allontanare le masse dalla criminogena dottrina coranica.
In fine chiedo scusa per l’invadenza e l’anonimato, che sarà tolto al verificarsi di circostanze appropriate. Gli islamici condannano a morte con facilità chi critica la loro dottrina, mostrandone gli aspetti negativi; essi ne confermano così, inconsciamente, la natura criminogena.
Questo per rispondere alla critica che l’università di al Azhar (link all’articolo) si è permessa di fare al cristianesimo. NO ISLAM !!!